Torre & Cavallo Scacco! - N. 9 settembre 2020

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Indice degli articoli di questo numero della rivista:


  3 Chess24 – Carlsen vince il “suo” tour  
  di Mauro Barletta
10 Biel – Wojtaszek re del “Triathlon”
  di Ian Rogers
19 Esercizi facili e di livello medio
  di Roberto Messa e Roberto Albanesi
22 Soluzioni esercizi facili e di livello medio
23 Strategia – L’arte di giocare d'anticipo
  di Riccardo Del Dotto
27 Il Grau – Trattato generale: la tattica (22ª parte)
32 Didattica – Oops! Ho abbandonato, di nuovo!
  di Ian Rogers
34 Strategia – Passeggiate di Re… nella tempesta
  di Roberto Messa
36 Castione… 30 anni fa – Commenta Bruno Belotti
38 Studi – Concorsi di composizione
  di Marco Campioli
39 Didattica – Iniziamo dalla fine (3ª parte)
  di Paolo Bagnoli
41 Storia – Bled 1931: errori e combinazioni (3ª parte)
  di Enrico Cecchelli
44 Attualità – Protocollo promosso a metà
  di Stefano Ranfagni
45 Roma – Festival Lazio Scacchi, Vuelban senza rivali
46 Brevi dal mondo
47 Spilimbergo – Tari rispetta il pronostico
  di Dario Mione
51 Friuli – L’Italia riparte con Lignano
53 Amarcord – Linares e l’ira di Kasparov
  di Ian Rogers
56 Il lutto – Anche gli scacchi piangono Morricone
  di Roberto Messa
58 Scuola – Progetto SME, Scacchi Metafora Educativa
59 Calendario


L’editoriale di apertura di questo numero:


Online o dal vivo?

Agosto è stato il mese della ripartenza per i tornei “veri” e nonostante le polemiche sulla severità del protocollo imposto dalla Federazione Scacchistica Italiana possiamo dire che il sistema ha retto. Prima di tutto perché, fino a prova contraria, non si è registrato nemmeno un caso di contagio correlato ai festival scacchistici internazionali di Lignano Sabbiadoro, Spilimbergo, Roma e Porto San Giorgio. Notevole la partecipazione, che sarebbe stata numericamente più elevata se gli organizzatori non avessero dovuto chiudere le iscrizioni al raggiungimento del tetto massimo consentito per rispettare il distanziamento tra i tavoli e tutte le altre regole di sicurezza. Ancora di più ci ha impressionato la passione dei giocatori, che hanno portato stoicamente a termine le gare smentendo tutti quelli, a cominciare dal sottoscritto, che avevano pronosticato defezioni di massa negli ultimi turni.
A proposito di passione, va sottolineata anche quella degli organizzatori, che hanno affrontato ingenti spese impreviste e si sono fatti carico di responsabilità potenzialmente pesantissime, senza avere il minimo supporto dalla Federazione che – bisogna dirlo – è stata del tutto latitante anche in queste settimane che non è esagerato definire cruciali per la sopravvivenza stessa dello scacchismo italiano. A meno che non si voglia credere che il futuro del nostro gioco possa tranquillamente trasferirsi nel web, dove spadroneggiano piattaforme di gioco commerciali che in prospettiva hanno tutto l’interesse a marginalizzare le federazioni stesse, a promuovere quei tornei che tendono ad esaltare il ruolo dei superGM e a trasformare gli altri giocatori in spettatori – se non per qualche partitella lampo o bullet di puro svago – perché appena si scende al di sotto dell’empireo il cheating e i problemi tecnici nei tornei on-line sono una realtà deprimente. Lo si è visto anche alle Olimpiadi on-line che si sono concluse il 30 agosto e di cui parleremo nel prossimo numero: l’evento, indetto dalla Fide, si è concluso con la decisione salomonica di assegnare la medaglia d’oro alla Russia e all’India perché la finale è andata a monte a causa di un black-out globale di Internet. Cinque settimane di gioco con 163 squadre e più di millecinquecento partecipanti, meritavano un match conclusivo deciso alla scacchiera e, naturalmente, un vincitore.
Per ultimo, ma primo nei nostri cuori e nei nostri pensieri, un affettuoso addio a Ennio Morricone, grande appassionato e ambasciatore degli scacchi, oltre che fedele lettore e amico della nostra rivista.

Roberto Messa