Torre & Cavallo Scacco! - N. 6 novembre-dicembre 2023

€ 6.90

Indice degli articoli di questo numero della rivista:
  3 Albania – Euroclub, Offerspill regina  
  di Dario Mione
  9 Macedonia – Mondiali seniores a squadre, Italia 4ª
  di Roberto Messa
13 Olanda – L’Italia alle Olimpiadi giovanili
  di Pierluigi Piscopo
18 Brevi dal mondo
19 Esercizi facili e di livello medio
  di Roberto Messa
22 Soluzioni esercizi facili e di livello medio
23 Didattica – Un pezzo o tre pedoni?
  di Riccardo Del Dotto
27 Teoria – Scozzese con 4… Ac5 (1ª parte)
  di Alessio Valsecchi
31 Indice annata 2023
33 Lettere al direttore – Anticheating in Coppa
34 Chess.com – Champions tour all’ultimo atto
36 Brevi dal mondo
37 Mondiale rapid a squadre – WRChess schiacciasassi
  di Dario Mione
39 Campionato Usa – Caruana re per la terza volta
41 Doha – Qatar Masters, disastro Carlsen
44 Mondiali giovanili – Maurizzi campione U20
46 Sardegna – Sadhwani e Muradli re veloci
47 Mondiale a squadre femminile – Bis della Georgia
  di Mauro Barletta
50 Grado – Perossa maestro Fide a 14 anni
51 Trieste – La legge di Conor Murphy
  di Roberto Messa
53 Montesilvano – Kaczúr re del Grand Hotel
55 Lignano – “Bella Italia”, vince Golubka
56 Arco di Trento – Pap concede il bis nel festival
57 Brevi dall’Italia
59 Calendario

L’editoriale di apertura di questo numero

Scacchi rosa schocking

Che il sessismo e certe “attenzioni” morbose verso le donne siano una piaga e un argomento di stretta attualità anche nel mondo degli scacchi è purtroppo cosa ben nota. E c’è un fattore che, anche nel nostro ambiente, spesso frena le vittime dal denunciare chi si macchia di certi comportamenti: l’assenza di solidarietà, ovvero il timore di essere emarginate.
A settembre la GMf Jennifer Shahade, che nei mesi scorsi aveva scoperchiato un vaso di pandora denunciando le pesanti avances del GM Alejandro Ramirez, ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di direttrice del programma femminile all’interno della federazione Usa, posizione che ricopriva dal 2018. Il motivo? Per dirla con parole sue, dopo la denuncia aveva sentito intorno a sé «ostilità invece di sostegno» ed era stata «costantemente minimizzata o ignorata» dalla sua stessa federazione – che alla fine, comunque, non aveva potuto fare altro che bandire Ramirez a vita, tanto più che il caso era finito sotto la lente del Wall Street Journal dopo che erano emerse altre testimonianze. La USCF non ha commentato ufficialmente le dimissioni, anche se il suo presidente Randy Bauer ha precisato a Chess.com di avere «seguito i consigli legali: quando noi e gli avvocati siamo stati sicuri di avere prove sufficienti per agire, lo abbiamo fatto». Una dichiarazione che tuttavia non chiarisce come mai la federazione abbia ignorato a lungo le segnalazioni sul comportamento di Ramirez, prima della denuncia di Shahade, inviandolo addirittura come allenatore alle Olimpiadi femminili.
Nel frattempo dalla Turchia arriva una storia altrettanto poco edificante: stando a quanto da lei stessa dichiarato, la GMf Kubra Ozturk Orenli si sarebbe vista revocare lo stipendio mensile quando la sua federazione, che l’ha esclusa dalla squadra nazionale, ha scoperto che era incinta del suo secondo figlio (partorito la scorsa estate). Il tutto malgrado la stessa giocatrice avesse esternato la propria volontà di continuare a praticare gli scacchi come attività professionale e di partecipare sia all’Europeo individuale che a quello a squadre. La federazione turca, dal canto proprio, ha precisato di aver agito secondo quanto previsto dalle proprie normative, ma risulta difficile capire come mai un Paese decida di non essere rappresentato dalla propria numero due in eventi internazionali, guarda caso in coincidenza di una sua gravidanza.
La neonata Fondazione “Women in Chess” ha espresso parole di solidarietà nei confronti di Ozturk, ma, al di là delle parole, è chiaro che dovrà lavorare molto duramente per fare qualcosa di concreto a favore delle donne negli scacchi.

Dario Mione