Torre & Cavallo Scacco! - N. 6 giugno 2022

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Indice degli articoli di questo numero della rivista:



  3 Bucarest – Vachier-Lagrave alla riscossa  
  di Ian Rogers
10 Primo piano – Kasparov, Karpov e la guerra
  di Mauro Barletta
13 L’intervista – Reizniece-Ozola, consigliera Fide
  di Alessandro Parodi
16 Brevi dal mondo
17 Esercizi facili e di livello medio
  di Roberto Messa
20 Soluzioni esercizi facili e di livello medio
21 Didattica – La fortezza, estrema risorsa della difesa
  di Riccardo Del Dotto
25 Teoria – Siciliana Rossolimo (3ª parte)
  di Alessio Valsecchi
29 Informatica – Alpha-Chess e l’approccio umano
  di Augusto Caruso e Andrea Manzo
31 Lumezzane – Vincono Hercegovac e Tripodi
33 Amarcord – Balatonbereny 1983: niente panico
  di Ian Rogers
39 Chess24 – Esports cup, Duda al fotofinish
  di Dario Mione
43 Corsica – Mitropa, Francia regina a Corte
  di Pierluigi Piscopo
49 CIS Master – Commenta Alessio Valsecchi
53 CIS Master – Commenta Paolo Formento
54 Bassano del Grappa – Bernadskiy vince ancora
56 Montesilvano – Aghayev supera i favoriti
  di Dario Mione
58 Russia – Addio Yuri Averbakh, leggenda degli scacchi
59 Calendario


L’editoriale di apertura di questo numero:


Museo degli Scacchi a Marostica
Marostica è famosa in tutto il mondo per la Partita a Scacchi a personaggi viventi, la manifestazione che si svolge nella piazza antistante il Castello Inferiore, ogni secondo weekend di settembre degli anni pari. Nel 2023 la cittadina in provincia di Vicenza festeggerà il centenario della Partita inaugurando il Museo degli Scacchi, che nasce soprattutto grazie alla donazione di Giovanni Longo, grande appassionato noto per aver organizzato negli anni Novanta i tornei di scacchi di San Giorgio su Legnano, la cui collezione conta circa duecento set di scacchi e scacchiere, oltre a orologi da torneo, quadri, buste filateliche e memorabilia. La dote iniziale del Museo comprende pezzi rari e di diverse epoche, dagli scacchi indiani a fini intarsi agli scacchi islamici aniconici, dai primi set da viaggio – come i Pin-Cushion, pezzi in avorio a spillo di fine Settecento che si conficcavano nei cuscini utilizzati dagli aristocratici durante i lunghi tragitti in carrozza – ai giochi utilizzati nei caffè parigini e londinesi dell’Ottocento. Non mancano le opere di artisti moderni quali il Minotaurs di Paul Wunderlich, la Scacchiera Rosenthal di Marcello Morandini, il Puzzle chess set di Franco Rocco e soprattutto i celebri Scacchi di Baj, 32 pezzi in legno alti ciascuno circa 75 cm.
Da sottolineare l’impegno del Comune di Marostica, che ha stanziato fondi consistenti per la realizzazione dello spazio espositivo e che ha in programma investimenti continuativi per l’acquisizione di nuove opere e per allestire mostre a tema, incontri con studiosi, iniziative formative e agonistiche. Giovanni Longo, imprenditore enogastronomico insignito alcuni anni fa del titolo di maestro ad honorem della FSI, ha dichiarato: «Ho voluto mettere a disposizione del pubblico l’intera mia raccolta per contribuire a una più vasta conoscenza della storia, della cultura del gioco degli scacchi che sono anche arte, letteratura, cinema. Sono convinto che ora anche altri collezionisti aderiranno all’iniziativa di Marostica evitando in tal modo che il frutto della loro passione vada un giorno semplicemente disperso. Sarebbe un delitto».
Ritorneremo sull’argomento quando sarà resa nota la data ufficiale dell’inaugurazione del Museo, prevista per la prossima primavera, intanto non possiamo che complimentarci per questa importante iniziativa culturale.
Roberto Messa